(ANSA) – Il Covid 19, con le sue varianti, continua ad avanzare ed a mietere vittime, con inevitabili ripercussioni sulla vita di moltissime aziende. E’ sempre più complesso ed oneroso rispettare gli impegni contrattuali, anche perché i progetti ed i relativi appalti sono stati espletati prima dello scoppio della pandemia.

In queste condizioni è difficile gestire la logistica, è costoso applicare i protocolli Covid che rallentano la produzione e vi è un notevole e costante aumento dei materiali oltre che la difficoltà a reperirli.

“E’ arrivato il momento – afferma Angelo Contessa, amministratore unico del Consorzio stabile Build s.c.a.r.l.  e responsabile dei rapporti istituzionali dell’UCSI (Unione Consorzi Stabili Italiani) – di intervenire con urgenza ed inserire in un DPCM o in un successivo Decreto Legge, la moratoria di almeno un anno delle rescissioni contrattuali e contestualmente di rendere obbligatorio l’adeguamento di tutti i contratti, così come previsto dall’articolo 106 del Codice dei Contratti.

In questo modo – aggiunge Contessa – si evitano defaticanti contenziosi e costi per la pubblica amministrazione. Senza questi interventi si giungerà sicuramente ad un gravissimo blocco dei cantieri”.

Bisogna fermare, insomma, il fallimento di numerose piccole e medie imprese che sono già allo stremo, “vittime della pandemia”, con gli inevitabili danni per il tessuto economico e l’ingente perdita di posti di lavoro.

“Per utilizzare al meglio il Recovery Plan entro il 2026 – conclude Contessa – serviranno PMI qualificate ed in salute. Ecco perché non si può perdere neanche un istante per intervenire con determinazione, allo scopo di attuare le misure necessarie”.

Il Consorzio stabile Build s.c.a.r.l., in ogni caso, è pronto a fornire ogni utile suggerimento a supporto delle PMI, vero motore produttivo del nostro Paese.

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Written by : Cobuild

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